Ho appena avuto tra le mani un
articolo del Corriere della Sera sullo spray al peperoncino o, per chiamarlo con il suo vero nome, sullo spray urticante.
Vi invito a leggerlo.
Comunque, se non vi va, più o meno il messaggio di fondo è che lo spray ha fatto aumentare la criminalità (vengono riportati dei dati numerici), pertanto dovrebbe essere maggiormente regolamentata la sua diffusione.
Lo spray viene considerato un'arma, in tutto e per tutto, bisognerebbe quindi avere una sorta di licenza o porto d'armi,rilasciato da un questore, per possederla.
Mi sembra un po'complesso come progetto: anche le persone che ne hanno un reale bisogno, per motivi di auto-difesa, avrebbero un' eccessiva difficoltà ad
appropriarsene.
Mi sono "sentita"coinvolta nella problematica e per questo ho deciso di condividere la mia visione con voi.
Premetto: io giro sempre con lo spray in borsa e, per essere precisi, in situazioni di potenziale pericolo (secondo me), che possono essere il percorrere brevi tratti a piedi di notte in strade deserte o semplicemente il sedersi in un vagone senza quasi nessuno all'interno, io tengo lo spray in mano, dentro la tasca del cappotto.
Nell'articolo è stato riportato un discorso del Segretario dei funzionari di polizia: "Ho forti dubbi che una persona normale riesca a neutralizzare il delinquente e, anzi, credo che durante il tempo necessario per cercare in tasca o in borsetta la confezione dello spray urticante il malvivente possa avere buon gioco ad aggredire la vittima".
Non sono d'accordo, o almeno lo sono solo in parte, ma non per questo si dovrebbe giustificare un' interruzione delle vendite.
E'vero che è difficile prevedere un'eventuale aggressione, ma in linea di massima è raro che questa avvenga tra la folla , magari può succedere, ma più di rado e quindi, in teoria, non si
dovrebbero essere così impreparati.
Queste parole mi hanno un po'messo in confusione
perché qualche tempo fa per l'opinione pubblica, tutti erano potenziali stupratori-cattivi-immigrati e bisognava difendersi, con qualsiasi mezzo. Adesso sembra che si punti il dito contro quello che, a mio avviso, è il più
legittimo, e forse l'unico, strumento di auto-difesa che davvero può essere utile.
Ecco, non ci siamo.
Sono indignata
perché l'articolo non prevedeva l'analisi dell'altra parte: ma dove è finita la -finta- "compassione", nel senso di patire insieme, del mese scorso, e tutto il desiderio di "proteggere" le donzelle sole e impaurite?
Inoltre ci sono solo i dati degli eventi negativi in cui è implicato l'oggettino incriminato, mentre viene
accuratamente evitato il numero di stupri non avvenuti per la prontezza nell'utilizzo dello spray.
Lo so, è solo un articolo.
Capisco che lo spray possa essere utilizzato come arma per aggredire ed è pertanto dannoso, ma ci sono in commercio tante altre cose, reperibili ovunque, che possono essere altrettanto dannose. Anche un sacchetto di plastica o il coltello per la bistecca posso essere armi: fino a prova contraria non bisogna avere il porto d'armi per entrare in un negozio di casalinghi.
La differenza tra le varie, così dette "armi"è semplicemente questa: la vittima che si trova in condizioni spiacevoli può avere, forse, la forza di premere un bottone , ma certamente non quella per rispondere all'aggressione puntando il coltello alla gola del
malintenzionato, anche se comprarsi, ad esempio, una mannaia sarebbe legalissimo.
La crescita della criminalità non è direttamente
proporzionale alla vendita di spray.
Io mi sento più sicura con lo
spray in mano.
Purtroppo i casi della vita mi hanno portato ad avere paura di certe cose, come della violenza sulle donne.
So bene, purtroppo, che in certi momenti il corpo non risponde e che avere la forza di premere un bottone in quegli istanti equivarrebbe a conquistare l'Everest senza bombole d'ossigeno in qualsiasi altro momento della vita, ma
perché togliere la possibilità di farlo?
Degli effetti nocivi sul malintenzionato, a meno che non siano gravissimi, scusatemi, me ne frego.
Forse non si riesce a immaginare, neanche lontanamente, i riscontri che certi atti hanno sulla vita delle persone.
Se fosse complesso procurarseli non li userebbe nessuno:
né da una parte
né dall'altra, e non mi sembra giusto.
Credo che comunque ci sia una sorta di effetto placebo nell'essere in possesso di uno spray: in un certo senso ci si sente meno vulnerabili.
Io dico che non ne va vietata la vendita: gli omicidi, i furti, gli stupri e le varie forme di violenza si possono fare in tanti altri modi, con mezzi facili da procurarsi e da usare, mentre per un assalito, forse, quella è l'unica via di scampo.