sabato 23 maggio 2009

6°Assignment: Riflettiamo sul copyright

Io al significato di copyright non avevo mai pensato.
O meglio non mi ero mai posta il problema.
E'davvero imbarazzante arrivare anni luce più tardi nelle discussioni proposte da iamarf, ma, pazienza: ormai è routine.
Ci tengo però a giustificarmi: ho provato ad affrontare l'argomento, ma non sono riuscita a farmi un'idea soddisfacente e quindi non mi andava di scrivere niente.
Adesso la situazione non è cambiata molto, ma forse un pochino sì.

Ho anche avuto l'illusione, durante questo periodo di silenzio, di aver trovato la soluzione, la chiave per tirar fuori qualcosa di buono.
Esatto, ho pensato di aver avuto una sorta di "serendipità"!
Diversi giorni fa ho posato lo sguardo, davvero casualmente, su un libro posizionato in uno scaffale della biblioteca del mio borgo natio (che peraltro non frequento mai, se non nei momenti tragici di totale assenza di voglia, spinta dal desiderio di ritrovare la concentrazione perduta, sperando che mi venga trasmessa per osmosi dagli habitué del dotto luogo)ed era un libro che immaginavo parlasse dell'argomento.

Vi lascio immaginare il brillio nei miei occhietti a quella vista: una folgorazione!
Ma, ahimè, lo stupore è durato solo pochi secondi, il libro parlava di pubblicità: l'ispirazione mi ha toccata e ha preferito andar via, lasciandomi ebete, ad aspettare il prossimo scherzetto del caso.

Comunque, dopo la lettura del fumetto, penso che se un'idea non viene diffusa non si saprà mai che l'idea c'è stata, e non va bene, d'altro canto il povero creatore deve avere tutti i diritti del caso.

Wow: che idea rivoluzionaria!
Non c'era arrivato nessuno!
Amen, mi dispiace.

Iamarf dice"Il valore del lavoro scientifico emerge solo con la quantità delle verifiche e delle conseguenze che si confermano nel tempo".
Giustamente per trovare l'errore è giusto dare ai più la possibilità di cercarlo.

"Abbiamo il problema di dover navigare in una quantità di articoli che non aggiungono nulla se non un rumore che confonde e fa perdere tempo".
Non trovo da ribattere.
Però se penso a quello che sto facendo adesso, non so che dire: anche noi scriviamo così, senza un mirabile scopo e intasiamo consequenzialmente il sistema.
Secondo me del bello c'è: si aumenta il caos e nel caos in qualche modo, assurdo, si riesce a galleggiare, come anche lei ha detto.

Per tornare al fumetto bella quest'immagine" Fair use means you can quote like a butterfly, sting like a bee": è vero.

Come ho avuto modo di leggere l'effettiva e attuale anarchia su Internet verrà in un certo senso regolarizzata: ad oggi valgono le leggi citare dal Prof, in un domani dovrebbero essere più permissive.
In ogni modo, permissive o meno è impossibile controllarle, a mio avviso.
Che non sia giusto per quei pochi che fanno qualcosa di buono, a cui si dovrebbe dare valore, è un altro discorso.

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