mercoledì 29 aprile 2009
Limite sottile
Da quando il Professore ha scritto, per rispondere a un mio post, che "il vostro futuro dipende dalla vostra capacità di essere visionari", questa frase ha continuato a tornarmi in mente, con insistenza.
Io gli ho risposto che sì, bisogna essere visionari, ma non dimenticarsi la realtà.
Senza rendermene conto ho scritto, con assoluta ingenuità, due semplici parole, non valutando la difficoltà della loro attuazione.
E' qui che sta il difficile: equilibrare ragione e follia, trovare l'equilibrio perfetto, o almeno provarci.
Nel nostro futuro lavoro dovremo essere in grado di muoverci tra la ragione e la follia: inseguire un' ipotesi assurda, quando si percepisce che magari lì c'è una soluzione, fidarsi della follia e della capacità di intuire, partendo comunque dal nostro sapere.
L'intuizione è indipendente da ogni forma di ragionamento e di preconcetto, per questo è rischioso e complesso affidarsi a lei.
Ma bisogna avere il coraggio di farlo.
Pochi minuti fa ho alzato la testa e ho visto, tra i miei tanti post-it, uno che parlava dell'argomento.
"Per me l'unica gente possibile sono i pazzi, quelli che sono pazzi di vita, pazzi per parlare, pazzi per essere salvati, vogliosi d'ogni cosa allo stesso tempo, quelli che mai sbadigliano o dicono un luogo comune, ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi artificiali che esplodono tra le stelle e nel mezzo si vede la luce azzurra dello scoppio centrale e tutti fanno...oh!"
Questo discorso mi aveva colpita qualche anno fa,quando leggevo "On the road", e l'ho sempre lasciato lì, come a ricordarmi che la vita va saputa condire anche con un po'di follia, non dimentichiamocelo mai.
Io, purtroppo, spesso lo faccio.
Kerouac parla di pazzi, non di folli, ma credo che il messaggio di queste parole sia comunque in relazione alla follia.
Avrà avuto ragione Kerouac, aveva capito lui?
Forse sì.
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Ovvia ci siamo ...
RispondiEliminaNon esiste la ragione senza la follia, ne la follia senza la ragione. L'uomo tenta di restare in equilibrio, spinto dalle sue pulsioni e frenato dalla sua morale, e spesso non ci riesce... Ammetto di aver superato spesso il confine della follia, che tra i due è sicuramente il più interessante. L'importante è non arrivare agli estremi. A me un uomo freddo, cinico, razionale e senza scrupoli fa più paura di uno in mutande con un cappello da pirata che dice di essere Napoleone... Spero che questo mi aiuti, quando un giorno i pazzi li dovrò curare! XD
RispondiElimina@KungFuPanda:
RispondiEliminaInfatti: l'uomo ha difficoltà a restare in equilibrio.
Ma forse è proprio questo il bello.
E il difficile.
Altalenando ragione e follia, magari può venir fuori qualcosa di nuovo.
Un po'l'una un po'l'altra, senza pensarci troppo.
Sicuramente il tuo modo di essere ti aiuterà! E'più semplice entrare in contatto con le persone simili...almeno un pochino!
P.S: Non c'entra niente con il post, nè tanto meno con i commenti!
RispondiEliminaConsiglio tutti quelli che leggeranno questo commento di fare una visitina nel blog di KungFuPanda, un mio amico del secondo anno: è strepitoso!
Credetemi!
Forse è più facile nasconderci dietro la nostra facciata ragionevole(almeno per me lo è).
RispondiEliminaMa non possiamo dimenticare che la follia è una parte della nostra natura,la nostra parte più creativa.Senza uomini folli-capaci di scardinare se stessi dalla propria maschera,di andare oltre certe convenzioni,di osare-non ci sarebbero state le idee migliori, le opere d'arte migliori,i libri migliori etc etc etc
"L'unica differenza tra me e un pazzo è che io non sono pazzo" Dalì.
Insomma ben venga una lucida visionaria follia.
Solo se saremo capaci di sognare potremo cambiare qualcosa.
Concordo in pieno con te!
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